Vincere la Globalizzazione.

Un certo Tiziano Terzani ha scritto:
"Non insegnate ai vostri figli ad adattarsi alla società, ad arrangiarsi con quel che c’è, a fare compromessi con quel che si trovano davanti; dategli dei valori interiori con i quali possano cambiare la società e resistere al diabolico progetto della globalizzazione di tutti i cervelli. Perché la globalizzazione non è un fenomeno soltanto economico ma anche biologico, in quanto ci impone desideri globali e comportamenti globali che finiranno per indurre modifiche globali nel nostro modo di pensare.
Il mondo di oggi ha bisogno di ribelli, ribelli spirituali".

Ma la domanda è: COME FARE?


Se qualcuno nasce in un ambiente cristiano, la sua ragione ed il suo pensiero verranno plasmati e formati da 5 dogmi, che sono:

  1. Dio esiste ed è una persona.

  2. Il Dio creatore è un Dio buono e giusto.

  3. Le sofferenze terrene dell'uomo sono la conseguenza del suo libero arbitrio.

  4. A motivo del suo libero arbitrio, l'uomo è dal Dio creatore giudicabile e dunque soggetto ad un merito, o ad una pena.

  5. Alcuni testi definiti come 'sacri', sono stati scritti dall'uomo sotto ispirazione del Dio creatore, e di conseguenza tali testi affermano verità incontestabili.

Ma se alcuno nasce ebreo, la sua ragione verrà plasmata con i suddetti 5 dogmi più un sesto, che è questo: “I goyim (i non ebrei) non hanno anima, non sono nulla, è solo il popolo ebraico ad essere il popolo eletto da Dio in cui si infonde Dio stesso egli divenendo Dio nell'uomo”.

Poi se andiamo ad analizzare il pensiero musulmano, il punto sesto diventa: “Gli infedeli (i non musulmani) devono essere convertiti, e se non accettano la religione di Maometto devono essere uccisi”.

Se poi qualcuno ha genitori atei (o nasce in un ambiente ateo), la sua ragione sarà influenzata e plasmata da un solo unico dogma: “Dio non esiste”.

Insomma, a seconda di come si crede in merito a questioni religiose, i dogmi saranno differenti, in cui il credo religioso è formato e governato dall'ambiente in cui si è nati e si vive.

C'è però un dogma che accomuna tutti, pochissimi esclusi (forse qualche centinaio o massimo migliaio, o forse manco quelli), e che di fatto annulla tutto quanto il Terzani ha scritto, lo demolisce, lo disintegra e ne fa una utopia, un traguardo irraggiungibile, ed il dogma è questo: “Io non posso farci nulla”, e mi riferisco alle cose fondamentali, a quel cambiare la società di cui egli parla, al non accettare i compromessi, alla globalizzazione...

E faccio esempi concreti:

Nel mondo muoiono milioni di persone per fame, e tutti si dicono “Io non posso farci nulla”. E sulle guerre del mondo tutti si dicono “Io non posso farci nulla”, e di pari sullo sfruttamento minorile, sulla devastazione ambientale, sugli squilibri tra il benessere e malessere delle diverse nazioni, sul cambiamento climatico, sullo sfruttamento incontrollato dei mari, sulla deforestazione e su tantissime altre problematiche globali. Insomma, sulle questioni globali tutti si dicono “Io non posso farci nulla”, ma poi tutti ipocritamente si proclamano anti-globalisti. Mi capite? Tutti sono anti-globalisti, ma nessuno fa nulla per le questioni globali !!!

E sapete perché? Semplicemente perché nessuno le percepisce come cose fondamentali che li riguardi personalmente.

In merito ad un confronto avvenuto su Facebook in cui si rivendica il proprio diritto a percorrere strade spirituali personali, qualcuno rispondendomi ha scritto su me:

Ma io sono convinta che ognuno ha la sua strada, il suo livello di consapevolezza, e se tu sei arrivato alla (tua) verità ... io, e chiunque altro, ho il diritto di arrivarci quando sarò pronta. La tua superbia non sta nel pensare di sapere, ma nel pensare di sapere cosa è meglio per gli altri”.

Andiamo dunque per punti:

- “Ma io sono convinta che ognuno ha la sua strada” - No! Se parliamo di globalizzazione abbiamo tutti la stessa strada comune, e se parliamo di guerra alla globalizzazione abbiamo sempre tutti quanti la stessa strada comune, e per essere vincenti in questo scontro tutti dobbiamo essere sullo stesso livello di consapevolezza, di maturità, di accettazione della realtà, di voglia di fare, di voglia di evolversi... di conoscenza della verità (e non delle fake), insomma non possiamo essere in un percorso indipendente. Ma invece di fatto, tutti sono nel loro percorso indipendente, perché tutti lo vedono come la loro libertà ed il loro diritto ad evolvere come e quando meglio credono giusto per essi; è un po' come se tutti gli scolari della stessa classe si imponessero un ritmo ed un cammino di apprendimento “personalizzato”, intimo e personale (secondo le proprie capacità e voglia); ebbene, quale può essere il risultato in una classe di alunni del genere se non ci fosse un maestro che equilibra tutti e tutto? Rispondo io: “I migliori ce la faranno, i peggiori falliranno” e la classe avrà creato una realtà di disparità sociale, che è quanto avviene nel mondo.

Nessuno può avere la sua propria strada di apprendimento alla vita indipendente, perché il mondo e tutti ci stanno rimettendo. Abbiamo un maestro (Gesù) che ci ha insegnato come equilibrare tutti e tutto, ma è ignorato, e tutti cercano una loro strada personale in altri maestri, in filosofi, in teologi, in santoni, in uomini e donne di carisma... e persino in se stessi, e di quanto si afferma o gli altri affermano, perché ben suona all'ascolto, non ci si domanda se è proprio vero, se è verità relativa o assoluta, se è discutibile... L'andare ognuno per la propria strada porta a quello che è oggi il mondo. La società umana è come una classe di alunni, è come una grande famiglia nell'isola “Terra”, è l'essere tutti sulla stessa barca.

- Poi ci sono le altre parole: “Io, e chiunque altro, ho il diritto di arrivarci quando sarò pronta”. - Falso! Siamo sulla stessa barca, e se alcuno vuol essere ateo o ebreo o musulmano o cristiano... si è liberi di esserlo, e quella può essere la propria strada individuale che si rivendica, ma nessuno ha diritto di arrivare a certe verità quando e come vuole, come ad esempio il condannare “Io non posso farci nulla”, e dunque tutti, pronti o no, volenti o nolenti, devono essere disposti al sacrificio di adoperarsi per salvare la nostra barca e la vita in essa, secondo lo stesso parametro che tutti accontenta: “Sia per gli altri quanto è per me e voglio per me” (cioè, “Ama il prossimo tuo come te stesso”). Ci sono verità esistenziali che DEVONO ESSERE IL MASSIMO E L'UNICO OBIETTIVO PER TUTTI, e tali verità concernano la morale ed il modo di vivere comune.

- E poi ancora mi fu scritto: “La tua superbia non sta nel pensare di sapere, ma nel pensare di sapere cosa è meglio per gli altri”. - Immaginate se tutti avessimo la stessa superbia nel pensare di sapere cosa sia meglio per gli altri, nel principio comune “Sia per gli altri quanto è per me e voglio per me”. - Avete immaginato? Immaginate bene! Se ben avete immaginato, allora avete immaginato un mondo migliore, una sorta di “Paradiso Terrestre”. Se si applica il “Sia per gli altri quanto è per me e voglio per me”, TUTTI SANNO COSA E' GIUSTO PER GLI ALTRI E TUTTI DEVONO PRETENDERE CHE TUTTI ACCETTINO QUESTO CREDO.

Le parole del Terzani restano utopia se a quanto affermato non aggiungiamo “un percorso comune”, “un pensiero comune”, “l'obbligo di arrivare al comune pensiero”, “il dovere di percorrere la strada comune”, “la negazione di percorrere strade individuali con metodi e tempi individuali”.

Le nostre strade individuali NON POSSONO ESSERE QUELLE DELLA RICERCA ALLA VERITA' UNIVERSALE COMUNE, ma casomai alla nostra verità personale relativa, ben presente che la nostra verità relativa NON PUO' PREVALERE ED ANNULLARE LA VERITA' UNIVERSALE COMUNE.

La libertà propria di essere quello che si vuol essere, di pensare come si vuole e di fare quello che si vuole, deve scontrarsi con la realtà della libertà altrui, ed in un mondo dove tutti si sono arrogati il “diritto” di fare, pensare ed agire come meglio credono, il risultato è la realtà che abbiamo e che ci resterà per sempre, nell'impossibilità di evolvere migliorandoci.

Gesù è venuto ad insegnare questa necessità del percorso comune, del pensiero comune, dei tempi comuni, e pure degli spazi comuni, che è quel popolo di Dio in un cammino comune verso le Verità Terrene, che è “Chiesa di Cristo”. E' questa la vera Chiesa di Cristo, non quella cattolica, ortodossa o protestante che sia... è invece quella chiesa che unisce cattolici, ortodossi, ebrei, musulmani... nell'unica dottrina dogmatica universale “Sia per gli altri quanto è per me e voglio per me”.

Da qui nasce l'esigenza di forzare e premere su tutti affinché tutti giungano alla stessa verità attraverso lo stesso percorso, negli stessi tempi, e non ciascuno secondo le proprie capacità, ma ciascuno nello stesso impegno (non confondere le due cose: secondo le proprie capacità non è secondo il proprio impegno).

Non ci si può appellare al “secondo le proprie capacità ed in nome dei propri diritti alla libertà di autogestirsi”, perché in un mondo ormai allo sfascio ed al limite, non c'è più spazio per percorsi individuali, ma c'è solo la necessità del cammino comune “tutti nello stesso impegno pur con capacità diverse, nel rispetto dei diritti che tutti accontentano, ed a scapito dei propri diritti individuali che non sono a garanzia dei diritti di tutti”.

E' questo l'inganno antico: IL CREDERE DI ESSERE NEL DIRITTO AL CAMMINARE DA SOLI, credere che la ricerca delle Verità Terrene sia un percorso individuale, credere che questo percorso individuale possa ignorare il percorso comune.

DEVE NASCERE UNA NUOVA DOTTRINA GLOBALE secondo gli insegnamenti di Gesù e non secondo le dottrine religiose. Ed anche chi non fosse nel credo religioso, anche l'ateo deve riconoscere che solo un dogma può salvare il mondo e l'umanità: “Sia per gli altri quanto è per me e voglio sia per me”.

Ecco! Questo è l'unico dogma che tutto risolve, problemi citati dal Terzani inclusi. Viceversa, c'è solo sconfitta individuale ed umanitaria, ed utopia illusoria.

Il Terzani non ha detto cose sbagliate, ma gravemente incomplete, perché quegli obiettivi che egli chiede a tutti prefissarsi, restano irraggiungibili senza il dogma che tutti unisce e tutto risolve, che è per l'appunto: "Sia per gli altri quanto è per me e voglio sia per me".

Come distruggere il falso dogma “Io non posso farci nulla”? 

E' altra questione di cui parleremo nel futuro.

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