La Percezione delle Due Realtà
Più passa il tempo, e più in tutti si fa forte la percezione della morte, e più essa diventa insistente, più si cercano alcune risposte, anche se sappiamo che ormai il tempo rimasto si assottiglia sempre più. Io mi ritengo un uomo fortunatissimo, perché il destino, il fato o un qualche Dio che pochi riescono a concepire, ha voluto che l'Ungheria fosse la mia porta aperta sul futuro, sull'ignoto, sul nascosto ai più, ma nulla sarebbe stata l'Ungheria senza il presupposto dell'Africa, senza quella “piattaforma” che mi ha formato ad essere esattamente quanto dovevo essere per poter accedere a certe cose. In Africa, io vivevo dentro un ospedale, ed al mattino quando uscivo dalla porta di casa avevo innanzi a me un giardino con un grande Baobab, ma se voltavo lo sguardo alla mia sinistra vedevo i lebbrosi ammassati sotto il porticato, in attesa che mio padre o qualche suo collega amputasse loro la parte malata, ove possibile... perché certe parti del corpo rimanevano a vit...