L'Angelo



Vi è mai capitato di avvertire in quel labile confine della coscienza, in cui siete in uno stato mentale di quasi incoscienza, che c'è qualcosa che non va?
Che i conti non tornano?
Che c'è qualcosa che vorreste sapere, ma che al contempo avete paura di sapere?
Che vorreste capire, ma non sapete da dove cominciare?

Quando avvertite questo particolare stato d'animo, state vivendo la vostra vera identità che vorrebbe capire chi siete veramente e cosa v'attende nel futuro, ma il futuro vi fa al contempo paura, poiché il presente ha già deluso la maggior parte delle vostre aspettative passate.

Più avanzate negli anni e maggiormente si amplia il ventaglio delle domande che non trovano risposta e cominciate a capire che tutti v'hanno mentito e che tutto è diverso da come pensavate, e che forse, non valeva la pena vivere.

Ed io vi dico: datevi ancora un poco di speranza e provate a leggere quanto io vi ho scritto e che ho deciso di metterlo a disposizione di tutti, perché tutti devono conoscere la verità, affinché in tutti possa risvegliarsi l'autentica voglia di vivere che aiuta a comprendere il senso della vita, che è proprio quel qualcosa che vi girava in testa e non riuscivate a capire cosa fosse: "il senso della vita".
Proprio quello!
E' il senso della vita che vi mette angoscia e paura, ...perché non avete compreso il senso della vita.
E sapete perché non lo avete compreso?
Perché ce l'hanno tenuto nascosto!


L'ANGELO CUSTODE.

Alba.
E' il nome che io ho dato al mio angelo custode.
Quand'ero adolescente, percepii in me la certezza che gli angeli esistono, ma nel 1997, verso il finire dell'estate, alle tre di notte circa, ebbi la certezza che gli angeli esistono; quella notte la mia vita venne salvata da quell'angelo custode a cui, pur non avendolo mai visto, pervenni a darne un nome.
E dunque, eccovi cosa accadde quella notte:

Per opera di pietosa stupidità umana,
la divina concessione ad angelico intervento,
pose rimedio in quanto all’uomo è speranza vana,
il ritorno a questa vita dal buio senza evento.

Pochi istanti di un tempo senza tempo,
han dato ad intendere di una nuova verità,
l’intero scorrere della vita in un lampo,
anime in attesa di apprendere delle proprie impurità.

Immenso silenzio ed oscuro orizzonte tutto d’intorno,
coscienza dell’anima in esile comprensione,
luogo di primo arrivo da cui non v’è ritorno,
certezza non più umana di sconosciuta dimensione.

Vago e tenue il senso di identità,
sfera di luce nel nulla in esistenza,
sferica visione a scrutar l’immensità,
percezione di lontane figure di pari essenza.

Pace dei sensi e senso di pace,
a conferma del trapasso avvenuto,
attesa dell’anima che or qui tace,
poiché così è che qui si è convenuto.

Ed ora il pervenire alla rivelazione,
peccato e non dunque solo errore,
svista fatale di un uomo che non ebbe esitazione,
nel giocarsi la vita e non averne il terrore.

Graziato ed ad altra vita preposto,
tempo secondo dal Supremo concesso,
intervento d’angelo in circostanza s’è imposto,
affinché si realizzasse quanto già permesso.

Or dunque vi faccio rivelazione,
di quanto i miei occhi han veduto,
di quanto la mia mente ha compreso,
di quanto la mia anima ha poi dunque convenuto.
Grazia immensa, immeritato privilegio,
di questo voglio esserne testimone,
affinché l’ostinazione degli increduli,
divenga come neve alla luce del sole.
Vi rivelo del tempo che non ha tempo
e dello spazio che non è spazio,
d’un buio illuminato dalla luce d’intorno,
la cui fonte d’origine non ne percepisci il luogo.
Vi rivelo dunque di questo
e del luogo in cui v’è un nulla che non è nulla,
perché il nulla v’è d’intorno,
ma tale è a motivo della nostra incompletezza.
Il buio ed il nulla
ed al contempo la certezza non umana
che tal buio e tal nulla
siano in realtà luce e totalità.
Non son giochi di parole
e non son parole d’un che gioca.
Io vi rivelo di quanto ho vissuto,
e qui s’impone il mio agire ultimo,
perché a voi è lasciato l’intento
di crederci o di non crederci.
Ed ecco dunque che si diviene luce,
sfera di luce bianca cristallina,
non siete più ne carne ne altro,
semplicemente esistenza nell’essenza della luce.
Una, inscindibile ed unica,
sferica, immobile e cosciente.
Tutt’intorno vi è possibile vedere,
in alto, in basso ed a tutti i lati,
di poco, di tanto, prima e dopo;
il tutto insieme, in un solo istante,
contemporaneamente,
in una sola direzione che unisce tutte le direzioni.
Nulla vi è permesso fare,
se non rimanere in pace con voi stessi.
V’è il tentativo a comprendere della nuova dimensione in cui siete,
ma immediato è l’annullamento a tal intento,
perché capite che non è quel che conta,
capite che nulla di quant’era ora conta.
Attesa al comprendere,
di capire in merito al proprio essere,
di essere illuminati sugli errori commessi, 
perché in tale diviene il desiderio dell’anima.
La certezza d’aver abbandonato la carne è cosa così immediata e sicura,
che in tal senso non andranno mai i vostri pensieri,
perché comprendete che ora l’importante,
è ben altra cosa dalla cosa nuova che vivete,
ben altra cosa dalla cosa che viveste.

Ma a me si fece concessione,
di tornar sull’ultimo passo.
Nuova occasione e nuova vita preposta,
nuova possibilità e nuova proposta.
Ed ecco allor giungere l’angelo,
la figura in cui ho sempre creduto.
V’ho creduto così intensamente,
che pervenni a dar nome a quanto credevo,
ancor prima che la mia umana carne,
vedesse l’attestazione del mondo divino,
avesse risposta a quanto sempre dubitato.
“Alba” decisi di chiamar,
la creatura superiore che gli uomini conoscono come proprio angelo custode.
Dalla luce immensa,
luce intensa ed abbagliante che non abbaglia.
Luce uniforme e bianca,
forte e luminosa,
pura e completa,
unica ed inscindibile,
tiepida potenza a corona di regal presenza.
Luce nascente,
luce emergente dal cupo pensiero umano.
Luce che sorge: Alba d’un nuovo giorno, Alba d’una nuova vita.
A Te creatura superiore,
servo fedele della Regal Potenza,
testimone di quanto l’uomo si domanda sapere.
A Te, emblema d’una realtà sperata e mai creduta,
a Te, emissario della divina fonte.
A Te, rendo grazie del tuo servigio reso ad ordine impartito,
a Te chiedo il ricever il mio ringraziamento,
accudirlo, lavarlo e purificarlo
e condurlo alla Suprema Presenza,
affinché la Divina Misericordia,
abbia maggior pietà della mia miseria peccatrice.

Ed a voi, anime nell’ umana convivenza,
abbiate a prender per vero,
di quanto i miei occhi poterono godere,
di quanto la mia carne potè assaporare,
di quanto la mia vita potè gioire
e di quanto la mia anima potè beneficiare.
Abbiate a credere di tali parole,
affinché possiate darvi rinnovata speranza,
nuova forza nascente,
riservata al cammino d’avvicinamento a voi riservato,
a voi concesso e proposto,
a voi divinamente, paternamente con Amore indicato.

Datevi dunque pace,
voi, anime stanche e confuse,
voi, entità vaganti in una falsa realtà.
Voi che alimentate fiacche speranze e fragili certezze.
Voi che temete l’inesistenza di quanto debba ad esistere.
Voi che temete ma non abbastanza.
Voi che di tutto questo,
ne pensate e vivete in divino contesto, ma in umana stupidità.

Anche per voi giungerà tal momento;
passo fatale, viaggio obbligato ad ignota destinazione,
trapasso vitale e non mortale,
cosa questa che le sole stanche carni umane sanno accettare e desiderare,
poiché se per sapienza umana tal cosa avesse ad esser voluta,
mai la saggezza umana avrebbe ad accettare in umile attesa.
E tra le infinite vostre debolezze dell’umana realtà,
abbiate ad avere una sola ed unica certezza:
che Colui che abbia ad esistere in virtù dell’umana sofferenza,
realmente esiste nel Divino Amore in visione del diritto alla gioia dell’anima.
Non vidi la divina potenza,
non ebbi a esserne in presenza,
gioia immensa per non aver avuto in tal senso,
poiché se in verso opposto ne fosse avvenuto,
mai seconda occasione ne avrei goduto,
mai avrei compreso del senso unico ed utile,
di una umana fragile realtà assolutamente necessaria,
al Divino Progetto della Vita oltre la vita.

Non abbiate ad invidiarmi,
a ritenermi un uomo degno della vostra attenzione.
Per quanto ho ricevuto,
in proporzione ne dovrò render conto,
in proporzione ne dovrò ritornare
ed in proporzione me ne devo assumere responsabilità.
Non abbiate dunque a guardarmi uomo diverso da voi,
poiché altro non fareste,
che aumentare le mie fatiche a ritornare la proporzione di quanto ricevuto.

Vi prego e vi esorto,
abbiate forza e coraggio nella ricerca alla Verità,
al Vero che l’uomo non percepisce,
a motivo del suo orgoglio e della sua superbia.
Prendiate tali ultime parole,
in pari interesse di quanto alle precedenti,
in cui la vostra curiosità si fece attratta,
da quanto vi ho narrato della vita oltre la morte,
che non è ancor vita,
ma non è neppur morte.

Sappiate ancor questo;
che in qualsiasi maledetta terra,
un seme avrà a divenir pianta,
là dove vi venga continuamente versata l’acqua della fede
e ve ne splenda la luce della speranza.

Che quanto vi sia emerso al legger tali parole,
sia l’inizio della fine delle cose che il vostro cuore dubita da tempo.
Che dunque, l’anima vostra mai dimentichi,
l’umana sensibilità appena provata,
nell’aver percepito in voi stessi,
dell’esistenza di quanto deve ad esistere.
Che tali attimi di intima speranza,
diventino materia di lavoro nella riscoperta del Dio che è in voi,
il Dio che se’è fatto a noi partecipe,
nell’atto di infusione dei Sette Spiriti Supremi nella realtà carnale umana.

Abbiate umiltà e coraggio,
abbiate speranza e timore.
Abbiate quanto non avete,
affinché vi sia dato quanto vi è dato d’avere.
Abbiate per avere,
perché a coloro che hanno sarà dato in ancor maggior misura
ed a coloro che non hanno sia tolto anche quanto hanno.
Abbiate dunque per avere
ed abbiate per dare,
affinché vi sia dato.
Perché se non avete vi sarà dato
e se avete vi sarà tolto.

Ed infatti, abbiate i Sette Spiriti,
affinché possiate avere Lo Spirito.
Ed infatti, se non avete delle cose di questo mondo,
abbiate a gioirne poiché vi sarà dato dell’altro mondo.

Abbiate a credere,
che vi ho detto il vero di quanto a voi paia invero.

Dunque, questo è quanto ho ricevuto: una seconda possibilità!
Quella notte, negli attimi appena a seguire, non compresi il senso vero e profondo di quanto mi accadde, quasi addirittura poco meravigliato, come se mi fosse accaduta una cosa quasi normale.
Le ore passarono fino al giungere dell'alba e fu solo con lo spuntar del sole che cominciai a comprendere quanto non avevo ancora compreso: avevo commesso un peccato enorme, perché nel non aver avuto paura a rischiare la mia vita nel lavoro che facevo con le modalità da altri imposte, non avevo pensato al futuro di mio figlio e di chi poi sarebbe divenuta mia moglie, dunque non avevo avuto giusta considerazione ed amore per la mia famiglia.
Questo fu il peccato grave!
Compreso questo, mi feci l'ovvia domanda: "...ma perché sono stato graziato? Perché mi è stato concesso di tornare alla vita, quando ormai ero già nel regno dei morti?".

La prima immediata risposta fu: la mia famiglia ed il suo futuro!
Diciamo che c'avevo azzeccato a metà.
Infatti, continuava quel senso di incompletezza, quel qualcosa che ancora non spiegava il tutto.
Perché, l'altra domanda più difficile era: perché io? Perché questo è avvenuto proprio a me?
E tale seconda domanda, è rimasta senza risposta fino a quando cominciai a scrivere.

A scrivere cosa, vi chiederete!
A scrivere quanto non mi passava per la mente.
Avete ben compreso ed io ho ben scritto ed a scanso di equivoci, lo ripeto: a scrivere quanto non mi passava per la mente.

Tornato a casa da quel viaggio in cui mi apparve l'Angelo, raccontai il fatto alla mia futura moglie con cui già convivevo ed ella mi credette al punto che, proprio lei mi incoraggiò ad acquistare un vecchio computer usato, sul quale mettere per iscritto tali cose e quant'altro volevo scrivere, ma che ancora non sapevo di cosa scrivere.
Infatti, dopo tal avvenimento, mi invase un'inspiegabile desiderio di scrivere, pur non sapendo di cosa volevo scrivere.
Si tenga ben presente, che sono una persona senza titolo di studio alcuno, "silurato" ben tre volte e totalmente "allergico" alla carta dei libri come all'inchiostro della penna...
Praticamente era una allergia cronica, senza possibilità alcuna di guarigione.
Per farla breve: una di quelle pecore nere... ma proprio nere...

E dunque scrissi... di Dio e degli uomini.
Perché infatti v'era una domanda di base a cui non sapevo dare risposta e la domanda era quotidiana, perché quotidianamente vivevo la cattiveria e l'insensibilità degli uomini, unite alla loro ipocrisia ed alla loro presunzione, ed a motivo del lavoro che facevo, le constatavo ovunque ed in tutti e... pure in me stesso.
Dunque, ogni giorno in autentica rabbia, imprecavo: "Dio! Dio! Dio! Perché? Perché mai ci hai fatto così stupidi ed imperfetti? Perché? Tu che sei onnipotente, se veramente lo sei, potevi fare l'uomo un poco migliore! Se l'uomo è così, è perché Tu lo hai fatto tale e dunque perché mai noi siamo colpevoli di peccato, se non riusciamo nemmeno a comprendere quanto stupidi siamo?".
Era una autentica domanda, con autentiche parole gridate, che ripetevo ogni giorno ogni qualvolta mi trovavo a che fare con un mio simile, che agiva come se gli facesse piacere rendermi la vita difficile.
E tali parole, venivano dal profondo di me stesso, da quella parte di noi che definiamo semplicemente il nostro "cuore" ma che io preferisco chiamare la nostra "anima".

Fin quando elencai dieci domande:

  1. Chi è Dio?
  2. Chi è l'uomo?
  3. Cos'è l'anima?
  4. Perché esiste l'uomo?
  5. Da dove viene e dove e diretto l'uomo?
  6. Perché esiste la morte?
  7. Esiste una vita dopo la morte?
  8. Esiste un giudizio divino?
  9. Perché esiste il male?
  10. Perché l'uomo deve soffrire in questa vita terrena?

Dieci domande a cui nessuno ha mai saputo dare risposte esaurienti e soddisfacenti.
Nessuna religione sa  esattamente rispondere a tutte le dieci domande.
Nessuna scienza ha saputo venire incontro a coloro che cercano risposta.

Non vorreste conoscere le risposte?
Non credete che sia un diritto dell'uomo avere tali risposte?
E non pensate forse che se aveste le risposte, allora il senso della vostra vita cambierebbe?
Non è forse vero che se conosceste le risposte, sapreste che farne della vostra vita?

Invece no!
C'è chi ha pensato per voi ed ha deciso per voi: tutto deve rimanere mistero, quel mistero che giustifica chi dovrebbe darvi risposta e si trova nell'incapacità di darvela e dunque per salvarsi la faccia, ti dice: "...che innanzi all'incomprensibile, ci dobbiamo inchinare in umiltà ed avere fede...".
Non è forse questo che vi hanno sempre detto?
E non è forse questo che continuano a dirvi?
Ma se non so neppure chi sono e perché vivo, come faccio ad avere fede?
Fede in chi, in che cosa?
In Dio?
E chi è Dio?
- Chi ci ha creato!
E perché ci ha creato?
- Perché ci ha amato fin dal principio!
Ma se ci ha amato, come un Padre ama i figli, perché viviamo nella disperazione?
E torniamo al punto di partenza... cioè al mistero!
Siete soddisfatti?
Vi sentite esauditi nelle risposte?
Ovviamente no!
E se non vi sentite esauditi nella risposta del mistero e della fede ed andate a cercarvi da soli le risposte, passate per degli "svitati",  per peccatori, per disertori della Chiesa ed addirittura per figli del Padre venduti a Satana.

Bene, io ho corso il rischio, mi sono gettato dal treno in corsa, ho lasciato il gregge, ho abbandonato la carovana e da solo, ho fatto l'esploratore, mi sono improvvisato avventuriero della vita nella vita, avventuriero in me stesso, nella mia mente e nel mio spirito, quello che qualcuno chiama cuore e che io preferisco sempre chiamare anima.

E fu così che incominciai a vedere un nuovo mondo, nuovi paesaggi, nuove strade da percorrere e nuove terre da coltivare: perché il nuovo mondo era una nuova verità, i nuovi paesaggi erano nuovi valori e nuovi credo, le strade nuove erano una nuova consapevolezza di me stesso e le terre nuove erano nuovi sentimenti da coltivare e dunque, quasi dal nulla, d'improvviso, nacque una nuova voglia di vivere, più autentica e vera!
Ero e rimango felice, perché il dar fede alla mia intuizione ed al mio coraggio, mi aveva premiato.
Ed io non voglio più tenere solo per me quanto ho scoperto.

Oggi, a differenza del passato, mi piace combattere i miei problemi.
Più diventa difficile, e maggiore è la voglia di andare avanti.
Se avete problemi, pensate che c'è sempre chi ne ha più di voi e più seri dei vostri.
La vita, è un problema!
Ma dobbiamo risolverlo e per farlo, dobbiamo partire da noi stessi, per giungere al prossimo e sfociare nell'inimmaginabile, ma sempre in noi desiderato e sperato, perché alla fine dei conti, nell'intimo, anche colui che non ci crede, spera in quel Dio che temiamo non esista, che speriamo realmente esista, che non conosciamo, che vorremmo conoscere, che se siamo convinti esista non lo comprendiamo, che speriamo veramente essere onnipotente come ci auguriamo, perché anche se viviamo nel male e commettiamo il male, abbiamo compreso che non vale la pena vivere nel male, solo che non sappiamo come si fa a vivere nel bene; ma tutti ci vogliono insegnare come si vive nel bene e chi ce lo insegna, è il primo della lista che vive nel male e dunque ci assale lo sconforto, il senso di impotenza e ci diciamo: "...non vale la pena...".
Se non imparate ad abbattere il muro del "non vale la pena", rimarrete sempre dove siete, cioè un punto di partenza che indietreggia da solo senza che voi ve ne accorgiate.
Siete semplicemente alla deriva.

Nei miei blog c'è di tutto: diciamo un buon minestrone!
Avete cioè tutti gli ingredienti per incamminarvi alla ricerca della verità che vi farà capire molte cose, perché infatti, non c'è nessuno che possa farvi capire le cose, ma siete voi e solo voi che potete capirle, solo e soltanto se sarete impegnati nella continua, assidua, perenne ed instancabile ricerca alla verità.
Coloro che pretendono di insegnarvi le cose e proporvele come verità, sono ipocriti e menzogneri e coloro che da costoro accettano per verità quanto dai primi affermato, sono degli stolti pigri ed irresponsabili, che gli comoda vivere in uno stato di obbedienza mentale e spirituale, poiché in tal modo si sentono esonerati dall'impegno di dedicare la loro esistenza alla ricerca delle verità nascoste in noi e nelle cose di questo mondo celate.
Nessuno può penetrare in voi, nella vostra coscienza e per ci chi crede, nella vostra anima.
Voi e soltanto voi avete la capacità di elevarvi a custodi, amministratori ed insegnanti di voi stessi, per mezzo della costante ricerca alla Sapienza, la quale può condurvi verso la verità delle cose.
E dunque vi chiederete: "Cos'è mai la Sapienza?".
E' semplicemente la capacità di riconoscere il vero dal falso, null'altro!
Ma non è facile saper far tali distinzioni, perché per essere in grado di distinguere il vero dal falso, bisogna essere puri e sinceri e tutti noi ci siamo infangati di errori, menzogna e peccati.
Dobbiamo purificarci e per farlo, dobbiamo innanzi tutto riconoscerci sporchi, dunque eliminare da noi stessi la superbia, che è l'abitudine al nostro sudiciume, al nostro odore.
Se si è puliti e ci si sporca, ci si sente immediatamente sporchi e puzzolenti, ma se nel tempo lentamente ci sporchiamo senza immediatamente pulirci, poi non riconosciamo questo nostro sudiciume, perché ci siamo abituati, ci abbiamo "fatto il naso".
Nel mio libro, troverete meglio spiegati tali concetti
(http://veritaterrene.blogspot.it/p/il-mio-libro.html).

Ma prima di chiudere questa pagina, io so che ancora non siete soddisfatti, so che in voi avvertite una mancanza, che c'è qualcos'altro che volete immediatamente sapere.
Siete curiosi!
Lo so, perché prima che mi accadesse quanto a voi sopra descritto, anch'io ero curioso, anch'io volevo sapere le cose banali.

Com'è fatto un angelo?
Io posso dirvi com'è fatto il mio angelo, che non c'entra nulla con l'immagine a noi da sempre proposta dalle varie fonti culturali e religiose.
Per cominciare, non ha le ali.
Delusi?
Commettereste un errore, perché è ancora più bello: non ha un corpo materiale come il nostro, ma è fatto di luce potentissima, densa e bianchissima che dovrebbe abbagliare, ma di fatto non abbaglia.
L'ho percepito molto alto e se dovessi indicarvi una misura, mi sento di dirvi un due metri e mezzo, forse qualcosa di più.
Aveva una lunga tunica bianca, anch'essa fatta di luce, che lascia intuire un corpo armonioso e forte.
Il viso emanava una luce ancora più intensa, al punto che io non ne potei vedere la fisionomia.
I capelli erano lunghi di un biondo quasi bianco, leggermente mossi.
I piedi che ne vidi uscire dalla tunica, erano di un colore bronzeo, quasi dorato e mi sembra di non aver visto calzare alcuno.
Quando questa figura mi sollevò da una certa posizione in cui mi ero accasciato, ne percepii tutta la maestosa forza nelle sue mani.
Tutt'intorno v'era luce ed egli mi apparve proprio dalla fonte di luce che m'era da prima apparsa in lontananza per poi lentamente avvicinarsi verso me.
In tutto questo, la indescrivibile sensazione di pace e tranquillità: veramente indescrivibile a parole.
Quando un angelo vi si presenta, percepite l'amore che egli prova per voi. Noi concepiamo un amore umano, che richiede un contraccambio; facciamo moltissima fatica ad amare qualcuno se quel qualcuno non ci ama, se non corrisponde il nostro amore.
Dagli angeli invece, percepite questo senso di amore pulito e gratuito che vi fa comprendere oltre ogni dubbio immaginabile che Dio esiste.
Gli angeli, sono ambasciatori d'amore.

Una strana curiosità: innanzi ad un angelo, percepite il suo "sesso", che non è ne maschio ne femmina. Difficile anche questo da spiegare a parole.

In fine, mi sento di dirvi una cosa mia.
Prima che tutto questo avvenisse, io già credevo negli angeli.
"Alba" è il nome che io ho dato al mio angelo pur non avendolo mai visto prima.
Provateci anche voi!
Provate a convincervi di non essere soli quando attorno a voi non c'è nessuno.

Rifletteteci un attimo!
Vi è mai capitato d'essere assolutamente soli, veramente soli, e di avere la sensazione che "qualcuno" vi stia guardando e che sia proprio lì vicino a voi?
Quando eravate piccoli, sicuramente avete provato queste cose.

Riprovateci!




Commenti

ANGELO ha detto…
Quante parole ... vuote, cioè già sentite!
PO'osso sPIFFERArti che il CUST'ODE ti SAlva solo perchè devi sCONTARE per inTEro la PENA?
Ti va di CONTRO-BATTERti con ME?
La RE-GOLA è MAI CONTRAdDIRSI!
Cioè PRENDE-RE dalle scRITTURE e S.O.S.TENERE il CONTRARIO ... senza perdere il SIGNIFICATO.
Forse è ORA che TU sia conDONATO A.D. alTRE PENE alterNATIVE.

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